San Giovanni

dal progetto alla realizzazione 1970 – 2007

1970 – Viene istituita la nuova Parrocchia di S.Paolo con sede in via Sardegna : la Parrocchia madre dei S.S.Martiri si occupa dell’acquisto del terreno e della costruzione di un prefabbricato con la chiesa e una sala riunioni. Nelle intenzioni avrebbe dovuto essere una struttura provvisoria, ma è ancora oggi la parrocchiale.
Contemporaneamente per agevolare gli abitanti del rione detto “del ponte” di via S.Bernardino, fino ad allora di competenza della parrocchia di S.Magno, il prevosto mons. Giuseppe Cantù incarica l’arch. Enrico Castiglioni di progettare una chiesa a loro più vicina. Il già noto professionista ci mette tutta la sua notevole creatività e nasce così il progetto della chiesa dedicata a S.Giovanni Battista.

29.8.1971 – E’ la data della posa della prima pietra benedetta dal Card. Giovanni Colombo. Viene quindi incaricata la ditta Saredi per la realizzazione di quel progetto avveniristico e nel settembre dello stesso anno vengono gettate le fondamenta.

Ottobre 1973 – La ditta appaltatrice è in difficoltà e alla nuova parrocchia mancano i fondi necessari, così i lavori vengono sospesi e i primi abbozzi di struttura diventano ben presto una squallida piscina. Il parroco fondatore don Romeo Maggioni costituisce una commissione che si riunisce al bar Poretti di via S.Bernardino (attuale sede della Chiesa Avventista del Settimo giorno).

Novembre 1975 – finalmente riprendono i lavori affidati all’impresa Cartabia e la chiesa arriva almeno al tetto.

Pasqua 1976 – In una chiesa ancora molto incompleta, su un tavolo posticcio, si celebra la Prima Messa!

1985 – Viene completato il campanile, senza campane, per iniziativa dell’allora parroco don Luigi Mascheroni.

1993 – In attesa del nuovo parroco viene nominato Vicario temporaneo don Ambrogio Colnago, che segnala alla Curia di Milano lo stato di grave decadenza della chiesa. Al suo arrivo il parroco trova una relazione del tecnico inviato dalla Curia, il quale indica alcuni interventi urgenti per limitare le infiltrazioni d’acqua. Ma l’intervento necessario è di ben altra portata e l’economia parrocchiale non è in grado di affrontare una spesa importante.

A questo punto credo sia giusto raccontare in prima persona le traversie che sono seguite fino ad oggi.
Al momento della mia nomina a parroco della parrocchia di S.Paolo il Vicario Episcopale Mons. Franco Monticelli, tra le altre cose, mi invita ad occuparmi della costruzione della nuova chiesa in via Sardegna, come previsto a suo tempo.
Quel progetto era poi stato accantonato perchè nel frattempo era sorta, bene o male, la chiesa di S.Giovanni e perché si era scelto di privilegiare la realizzazione della Scuola Materna e della casa parrocchiale.
Lo stesso mons. Monticelli accompagna in parrocchia il responsabile dell’Ufficio diocesano della Nuove Chiese, mons. Giuseppe Arosio, che a mia volta invito a visitare le nostre quattro chiese : si ferma incantato ad ammirare la struttura architettonica di S.Giovanni e mi chiede in puro dialetto milanese : “E vuoi fare un’altra chiesa?”. “Io no!” è la mia risposta secca e il monsignore se ne va, invitandomi a completare la chiesa progettata dall’arch. Castiglioni.
Decido allora di cercare il progettista, che trovo carico di anni e di amore per l’arte, ricco di cultura e di spiritualità. Nei diversi incontri che ho avuto la fortuna di avere con lui non ricevo alcuna indicazione pratica su un eventuale intervento, ma una serie di utilissime indicazioni sulle idee che l’hanno guidato nel progettare questa chiesa. Con un fare ispirato mi parla del porticato-chiostro che aveva pensato ad archi lungo le due entrate di via Gramsci e via Liguria : “E’ un cammino di preparazione all’incontro con l’Eterno” mi dice. E aggiunge : “In mezzo scorre l’acqua, che ricorda il fiume Giordano, dove il Battista predicava l’arrivo del Messia e che diventa un invito alla purificazione, necessaria per accostarsi al Cristo”.
Anche lui è come un fiume in piena e lo ascolto incantato : “ Il tetto è scuro, come una grande conchiglia che custodisce la perla preziosa di cui parla il Vangelo. L’entrata è angusta e tortuosa, perché è difficile lasciare tutto per entrare nel regno di Dio”. Il racconto dell’idea che l’ha ispirato nel progettare l’interno è altrettanto coinvolgente e guardando le tre armoniose volte mi fa rivivere il Triduo Pasquale con la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
Ma questo grande architetto e uomo straordinario, dopo una breve malattia, entra in questo grande mistero divino. Il progetto resta ancora sospeso.
Ma l’anno seguente per una fortunata e provvidenziale coincidenza conosco l’ing. Guido Amadeo. Si presenta come colui che ha curato il calcolo dei cemento armati della nostra chiesa e mi racconta le sue notti insonni passate nel suo studio per poter rendere realizzabili le idee dell’arch. Castiglioni. Col suo preziosissimo contributo si comincia a concretizzare l’adattamento del progetto originario, che finalmente sta per essere realizzato.
Rendiamo grazie a Dio e a tutti coloro che hanno contribuito e collaborato!

d.Luigi Poretti

 

PROGETTO  dell’arch.ENRICO CASTIGLIONI (1970)

SAGRATO : chiostro di preparazione accompagnato dall’acqua come purificazione

ENTRATA : alla ricerca della “perla preziosa” quasi un labirinto di sapore medievale

PIANTA BASILICALE : a tre navate, ma senza colonne, richiamano lo stile romanico, indicano il triduo pasquale

ARCO “GOTICO” : senza alcuna funzione, “mio omaggio allo stile gotico”

INTERNO dell’arch.GIOVANNI LAROCCA (2010)

PALE : in ferro, materiale povero, supera ogni tradizione (legno e marmo) e senza immagini o sculture, ma inquadrano e sostengono due elementi liturgici importanti : la sede e il tabernacolo ( sfera coi colori della vetrata/risurrezione : presenza dell’Eucaristia al centro del mondo…unico segno di una grave inadempienza e assenza di collaborazione)

ALTARE : – Mensa, simbolo di Cristo, sospeso sul vuoto (Fil 2 : svuotò se stesso…)
– Pietra angolare (salmo 117 – Mt 21 – Mc 12 – Lc 20 – Atti 4) :
“La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo”
– Cristo Risorto coi segni della passione, il movimento è segno della vita

AMBONE : una pietra spezzata – Ebrei 4,12 : “La Parola di Dio è viva, efficace
e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione
dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e
i pensieri del cuore”.

BATTISTERO : in pietra a forma di calice traboccante : l’abbondanza della Grazia

BALAUSTRE del coro e del matroneo : per una partecipazione diretta

PANCHE in tinta : sintonia partecipativa e unificante con tutta la chiesa

VIA CRUCIS : da meditare
VETRATE di Sergio Bongini – Quattro elementi dell’universo letti in chiave cristiana : fuoco (risurrezione), terra (l’albero della vita e della conoscenza), acqua (del battesimo di Giovanni) , aria (apertura all’universo)